Non è una via ma è forse probabilmente La Via. La strada che più ha segnato la comunicazione e lo scambio tra popoli diversi. È l’emblema del contatto e della scoperta in un mondo nuovo, diverso, che si poteva solo percorrere via terra o via mare.
La via della seta rievoca sempre una sensazione di fatica, profondità, vastità, bellezze naturali e suggestive culture in movimento su carrozze o cammelli. Eppure, nonostante l’abbiamo sentita nominare milioni di volte e l’abbiamo letta in ogni libro di scuola, la via della seta rimane per molti una vecchia strada dall’uso attuale incerto, usata nell’antichità per i commerci tra l’Oriente e l’Occidente.
Questa definizione è alquanto misera e insufficientemente esaustiva di quello che questa famosa via ha rappresentato nel corso della storia a livello mondiale.
La storia della via
Tessuto pregiato adorato dalle classi nobili per la sua qualità, leggerezza e comodità, la seta veniva lavorata in Cina già molti millenni prima di Cristo. Solo dal I secolo d.C. in poi, la seta cominciò ad essere apprezzata anche in Occidente grazie all’Impero Romano e da qui iniziarono i grandi commerci che si svolgevano su questo grande reticolo di comunicazione.
Partendo dalla Cina e più precisamente dalla città di Xi’An, la seta attraversava tutta l’Asia, il Medio Oriente e il Mediterraneo con destinazione finale Roma. Per prima cosa è giusto specificare che, benché chiamata semplicemente via, questo itinerario non comprende solo ed esclusivamente un unico manto stradale, ma un insieme di vie di comunicazione di diverso genere.
Originariamente era una via commerciale esclusivamente terrestre e per poi raggiungere, nel corso del tempo l’attuale lunghezza comprendendo anche mari e fiumi per un totale di circa 8000km. È curioso il fatto che la via della seta sia stata rinominata così solo nel Novecento.
Fino a prima non esisteva una denominazione comune che dava continuità a questo lungo tragitto, luogo immaginato e sognato da grandi scrittori, storici e curiosi che cominciarono a soffermarsi sui percorsi e sulla comunicazione di questi due grandi popoli. E’ comunque errato pensare che la seta era l’unica merce scambiata in quanto i commerci riguardavano anche altri prodotti e materiali preziosi e animali, soprattutto cavalli.
La via della seta oggi
Oggi questa storica via di comunicazione è al centro di vari progetti che hanno l’obiettivo di creare una immensa rete ferroviaria per consentire di collegare Pechino con l’Europa Occidentale. Una linea ad alta velocità moderna che attraverserà quasi 20 paesi favorendo scambi commerciali tra Asia ed Europa eliminando barriere fisiche e culturali.
Un’altra iniziativa, ribattezzata “Via della Seta via mare”, comprende invece la comunicazione marittima e vede l’Italia una delle componenti più attive. Il progetto è quello di costruire, attraverso tre porti italiani (Venezia, Ravenna e Trieste) e due stranieri (Slovenia e Croazia), un sistema di porti in grado di rendere possibile in termini logistici una collegamento tra la Cina e l’Adriatico, rotta molto più breve della Shanghai-Amburgo.
Si da così continuità a quella che è sempre stata la funzione principale di questa rete storica che ha contribuito allo scambio di pensieri, usi, idee e culture ancora prima che il commercio di prodotti.