Dimmi in che direzione dormi e ti dirò chi sei

Non si finisce mai di imparare. Possiamo sempre migliorare il nostro benessere, anche mentre dormiamo. Non basta più infatti, avere un buon materasso, un buon letto o una posizione corretta in termini di postura durante l’intera durata del sonno: per svegliarsi tonici e pronti ad affrontare con energia il giorno nuovo occorre qualche altro accorgimento.

Anche la posizione del letto e la direzione del nostro corpo può influire sulla qualità del sonno. È questo quanto sostenuto da alcuni studi che, come quelli dell’antica arte cinese del Feng Shui, si occupano di organizzazione degli interni delle abitazioni al fine di sfruttare l’orientamento per mettere in circolo l’energia vitale dell’ambiente.

La posizione cardinale da assumere durante la notte è un tema non nuovo, anzi ancora attuale che non smette di far discutere a causa delle molte teorie esistenti che spesso si trovano in assoluto contrasto tra loro. Tutto ciò non fa che creare molta confusione nella mente della gente che molte volte finisce per basarsi sull’esperienza personale piuttosto che credere a queste verosimili teorie dall’origine incerta.

I benefici di dormire verso Nord

Finalmente però sembrerebbe che dormire con la testa a nord non sia più soltanto una diceria popolare tramandata da padre in figlio, ma una teoria seriamente supportata da dati scientifiche. Prima di spiegare quali possono essere i benefici alla base di tale studio, è importante focalizzare l’attenzione sulla direzione dei cosiddetti campi elettromagnetici, quei campi elettrici prodotti dalle cariche elettrice presenti nell’atmosfera, che tendono ad espandersi in direzione sud.

Di conseguenza, quando dormiamo con la testa rivolta verso nord il nostro corpo, che ha nella testa il polo positivo, si contrappone al polo negativo rappresentato dal sud della terra. Così facendo si hanno indubbi vantaggi in quanto il corpo umano ha la possibilità di scaricare energia rilasciandola progressivamente per tutta la durante il sonno.

I vantaggi non si limitano al sistema nervoso, ma enormi benefici si possono registrare anche sotto il punto di vista della respirazione e della circolazione sanguigna. Se la testa è rivolta a nord infatti, il sistema circolatorio avrà bisogno di meno apporto durante la notte tendendo, in definitiva, a sprecare meno energia grazie all’abbassamento della pressione delle arterie dovuta alla presenza di ferro nel sangue.

La qualità del sonno ne guadagna

Tutto ciò contribuisce ad un sonno leggero, continuativo ed in definitiva qualitativo. Un sonno degno del nome e della funzione che ha, quello di rigenerare il nostro corpo non solo fisicamente ma anche mentalmente dopo lunghe ed intense giornate lavorative fuori dalle mura domestiche.

È chiaro che la semplice posizione del corpo o il semplice orientamento di un letto non può rappresentare l’unica soluzione per coloro affetti da un sonno caratterizzato da brusche pause che interrompono e pregiudicano definitivamente il riposo notturno.

Questi studi sono senza dubbio importanti e supportati da tesi valide, ma risultano efficienti solo se affiancati da uno stile di vita sano ed equilibrato fatto di sport e buona alimentazione. È fondamentale rilassarsi prima di addormentarsi, staccare drasticamente la spina dal tram tram giornaliero ed evitare grandi abbuffate serali.